"Mindfulness, consapevolezza, è ciò che sorge quando poniamo attenzione in un modo particolare: intenzionalmente, al momento presente e in un modo non giudicante"

 

COS’E’ LA MINDFULNESS?

Spiegare cosa sia la mindfulness attraverso il solo uso delle parole risulta necessariamente riduttivo. La consapevolezza è uno stato della mente, innato e presente in ognuno di noi, che possiamo sperimentare di continuo all’interno delle nostre vite, benché acquisisca una qualità particolarmente trasformativa se praticata attraverso alcuni esercizi e momenti esperienziali dedicati.

Mindfulness attiene, in particolare, alla capacità di portare attenzione e curiosità all’esperienza del momento presente, mediante un atteggiamento accogliente e libero da giudizioNon si tratta di una tecnica di rilassamento, nè di un metodo per raggiungere sensazioni particolari, quanto piuttosto di un’intenzionale e vivida esplorazione dei sensi, dei pensieri, delle emozioni e delle relazioni che intercorrono fra questi elementi.

Attraverso una conoscenza diretta e libera di ciò che accade possiamo, infatti, notare e rispondere in maniera più efficace agli automatismi che abitano regolarmente la nostra vita, imparando un modo nuovo di relazionarci alle difficoltà e, in definitiva, alla sofferenza.

I BENEFICI DELLA MINDFULNESS

Le pratiche di consapevolezza sono state molto studiate negli ultimi anni, in ragione della loro capacità di agire positivamente su diversi fattori psicologici con effetti duraturi nel tempo. Diverse ricerche confermano, in particolare, l’efficacia della mindfulness in termini di regolazione emotiva e accettazione in persone che presentano insonnia, disturbi d’ansia, depressivi, ossessivo-compulsivi, psicosomatici, ma anche dolore cronico e diverse patologie organiche

Questo è possibile grazie a un’azione diffusa della mindfulness su diversi meccanismi neurobiologici, che coinvolgono (Hölzel, Lazar et al., 2011):

  • La regolazione dell’attenzione
  • La consapevolezza del corpo
  • La regolazione delle emozioni
  • Il reapprisal (dare significato)
  • Le capacità di esposizione
  • La flessibilità mentale

IL PROGRAMMA MBSR

Il modo migliore per sperimentarla è partecipare a un percorso strutturato, ormai diffuso a livello mondiale, chiamato Mindfulness-Based Stress Reduction (MBSR), percorso di riduzione dello stress basato su pratiche di consapevolezza. Si tratta di un programma ideato dal Prof. Jon Kabat-Zinn presso il Center for Mindfulness dell’Università del Massachusetts alla fine degli anni ’70. Attualmente è il percorso intensivo di mindfulness con il maggior numero di validazioni scientifiche. Sviluppato da ormai 40 anni, viene applicato per le sue potenzialità cliniche e riabilitative in centinaia di ospedali, cliniche private e università di tutto il mondo, oltrechè in programmi di intervento presso scuole, aziende e carceri.

Il programma, parte della medicina integrativa, considera corpo e mente come un’unità che chiede di essere compresa senza rigide divisioni. Un aspetto centrale è l’apprendimento di un modo diverso di porsi in relazione con la propria esperienza, una risorsa preziosa per la gestione della vita quotidiana e per il benessere generale. La pratica regolare della mindfulness permette, infatti, di ricontattare le proprie risorse interiori, così da gestire meglio lo stress, il dolore cronico, la malattia, ma anche per affrontare con più efficacia le naturali difficoltà della vita quotidiana.

Rivolto a tutti coloro che desiderano lavorare sulla riduzione della sofferenza psico-fisica, il programma prevede 8 sessioni di gruppo con frequenza settimanale della durata di 2.5 h circa ciascuna, una giornata intensiva, solitamente svolta in un weekend tra la 6° e la 7° sessione, e alcune pratiche ed esercizi da effettuare a casa quotidianamente per la durata di circa 45 minuti al giorno. Segue una sessione di follow-up dopo circa un mese per valutare l’andamento nel tempo del percorso.

“Il mondo è pieno di persone che danno ricette per disfarsi di qualsiasi cosa ci opprima, per non sentire o entrare in un’illusione anestetizzante. La pratica della consapevolezza, invece, insegna a stare, a entrare in intimità con quello che ci accade e il paradosso è che questa intimità è impersonale”