La cronologia dell’acqua – Lidia Yuknavitch

Una scrittura sporca che pulisce, così definirei l’autobiografia di Lidia Yuknavitch.

La cronologia dell’acqua macchia fin dalla prima pagina, anzi dalla prima riga. Uno sporco che non riguarda solo i contenuti, talmente duri da volerli annacquare, ma anche la punteggiatura – sapientemente usata, abusata, estinta – e le parole – ammassate, spezzate, volutamente non dette – in piena coerenza emotiva con la narrazione.

Attraverso la metafora dell’acqua, l’autrice riesce a dare un senso narrativo e psicologico alle fattezze di un passato frammentato che sfugge alla linearità della scrittura.

Dove la condizione di non integrazione richiama le risposte di adattamento di chi ha subito un trauma da attaccamento, la manifestazione scritta dei vissuti più dolorosi di Lidia – viene da chiamarla confidenzialmente – evoca, nel metalinguaggio e nei contenuti, ciò che uno dei massimi esperti di trauma a livello mondiale sostiene da diversi anni: “In condizioni estremo stress, si verifica un fallimento dell’elaborazione della memoria ippocampale, lasciando gli elementi sensoriali [ed emotivi] dell’esperienza non integrati e slegati tra loro” (Van der Kolk et al., 2001).

L’opera diviene così una forma di terapia attraverso la scrittura, una possibilità di coerenza interna mediata dall’atto del tagliare e del cucire, del proseguire e del ritornare, attraverso onde di inchiostro dure e liquide, definite straordinarie dallo stesso Chuck Palahniuk.

E se pensate di aver già compreso il senso di questa narrazione leggendone solamente la sinossi, potreste sbagliarvi. Il solo sguardo sull’evoluzione di questa autobiografia senza filtri, potrebbe toccare l’emotività traboccante, fortunatamente non sempre disregolata, che risiede in ognuno di noi. Potrebbe toccarvi, sì, lasciando il ricordo di cos’è una guarigione anch’essa senza filtri, aderente a una realtà liquida.

Temi psicologici presenti: #impulsività #corpo #sessualità #violenza #abuso #malattia #luttoperinatale #lgbtq+ #trauma #dipendenze #maternità #personalità #crescitaposttraumatica

"Chiedetemi della scrittura e, be', è ferocemente privata. La scrittura, lei è il mio fuoco. Le storie nascono dal luogo dove in me sono avvenute la vita e la morte. Mi porta con sè e sarà la mia morte. Perciò, avendovelo detto, vorrei mordervi. Molto forte."
Lidia Yuknavitch
La cronologia dell'acqua